La Terza Via come unica soluzione

10603251_371197326424271_3566907238093737565_nRingraziamo in maniera calorosa l’organizzazione politica DER III WEG che ha ospitato nelle scorse settimane, un nostro delegato durante la recente festa di Yule. Siamo stati veramente lieti di trascorrere alcune ore con i Socialisti Nazionali tedeschi della Terza Via. La giornata si è svolta piacevolmente tra cameratismo ed amicizia rinnovando lo spirito della battaglia politica che attende noi e le future generazioni. Abbiamo avuto modo di discutere con giovani militanti tedeschi sul programma del loro movimento e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla comunanza di visioni politiche su notevoli punti. Prima di tutto si è ritenuto essenziale al fine di sottolineare la differenza tra i socialisti nazionali tedeschi e italiani e gli altri movimenti nazionalisti rimarcare la radice socialista assolutamente non negoziabile, la quale i più ritengono secondaria per non dire nemica. 

sozialismusoIl Socialismo alla quale tutti ci ispiriamo non è chiaramente una replica del comunismo-bolscevico, ma una più alta visione della vita comunitaria capace di difendere la propria identità in tutte le sue sfaccettature antropologiche/sociali/metapolitiche/culturali e di garantire una più alta giustizia sociale al popolo. In ambito Europeo si è convenuto che non esiste una ricetta politica adatta per tutte le nazioni esportabile indistintamente e asetticamente, ma ogni popolo deve sviluppare il proprio socialismo nazionale nel seno della sua cultura e della sua stirpe. Conclusa la serata con i migliori auspici riguardo al futuro dei nostri movimenti ed ad un ritrovato senso di amicizia tra i nostri popoli nella comune battaglia contro il Capital-liberalismo e l’occupazionismo NATO.

Ufficio Relazioni Esterne

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18 risposte a La Terza Via come unica soluzione

  1. Fernando ha detto:

    Ottima iniziativa

  2. istorian ha detto:

    Avanti.
    Lasciamo ai rosiconi dell’urna (intesa come ossarino) elettorale
    il sottile piacere di delegare alle concimaie politiche dell’arco partitocratico la loro frustrazione.

  3. Alter ha detto:

    Tutto bene, ma l’Alto Adige devono proprio toglierselo dalla testa.
    All’uopo, vale metodicamente ricordare sempre loro cosa scrisse l’ultimo grande tedesco a tale proposito.

  4. Francesco Retolatto ha detto:

    http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-stampa/il-socialismo-oltre-la-destra-oltre-la-sinistra-oltre-la-modernita/

    Articolo che merita la lettura, come in generale il lavoro di Jean Claude Michéa.

  5. Socialismo o Morte ha detto:

  6. stinchione ha detto:

    L’ALTO ADIGE è SEMPRE STATO UN FALSO SCOPO. RICORDO BENE I TEMPI DEL MARTELLATORE DELLA VAL PASSIRIA. UNO STRONZO LEGATO A CHISSà QUALI SERVIZI. Serviva per distrarre l’opinione pubblica da problemi legati ai rapporti con la Germania dell’ est. Ammetto che ci sono cascato anch’io. Tuttavia questa regione, privilegiata dall’Italia, ricordo che si tratta di una zona non toccata dalla guerra, NON merita alcuna attenzione. Unita alla Germania pagherebbe almeno le tasse.

  7. Stelvio Dal Piaz ha detto:

    Gli alto atesini che si sentono sud tirolesi non sono tedeschi ma austriaci; non va dimenticato !

  8. Stelvio Dal Piaz ha detto:

    Ulteriore commento: i confini segnati dalla natura e dalla storia non si toccano ! Nessun socialista nazionale può derogare da questo principio !

  9. Alter ha detto:

    Se qualche “germano” di oggi, sogna velleitarie pretese di “annessione” dell’Alto Adige, facendo riferimento a resipiscenze storiche di quel che fu’, allora deve pure ricordare che tutta l’Europa fu’ di Roma.
    E a quei germani “annessionisti” NOI Italici scandiremo bene il concetto che quel che fu’ di Roma un tempo, dovrà tornare ad esserlo nuovamente in futuro.

    A questi “germani” avventati, và quindi il consiglio di rileggere molto bene quel che l’Ultimo grande tedesco scrisse nel suo libro fondamentale, a proposito dei pruriti austrotedeschi sull’Alto Adige.

  10. Alter ha detto:

    Scontri a Leipzig:
    “Circa 150 membri di diverse organizzazioni di estrema destra hanno marciato attraverso la parte meridionale di Lipsia.
    Tra questi il partito neonazista Die Rechte, l’organizzazione xenofoba Offensive für Deutschland (OFD), e una divisione del movimento PEGIDA chiamato Thugida.
    La marcia di destra è stata contrastata dall’opposizione di una dozzina di contro-proteste organizzate da diversi movimenti e gruppi di sinistra, Der Spiegel lo riferisce citando le autorità locali.
    Migliaia di manifestanti si sono uniti alle proteste contro, secondo fonti della polizia”.
    RTnews

    La repubblica della Frau Merkel – sottoposta a tensioni etniche, sociali ed economiche sempre crescenti – si ritrasformerà nella repubblica di Weimar ?

  11. Maurizio Canosci ha detto:

    Avanti nella costante ricerca di Comunione con chi ha nella dottrina del socialismo nazionale la chiara percezione che il fuoco destabilizza le tenebre.
    Eja

  12. Massimo Arduini ha detto:

    Mi fa piacere la distinzione netta che finalmente viene fatta tra movimenti nazionalisti generici e movimenti Socialisti Nazionali. Questi ultimi a differenza dei primi fin dal nome rimarcano di essere legati al Socialismo e quindi all’anticapitalismo e alla giustizia sociale (sempre in un contesto non internazionalista ma comunitario e nazional identitario) cosa che i vari nazionalisti generici o reazionari detestano e respingono. Compito dei Socialisti Nazionali sarà cercare legami con tutte quelle forze che vedono nel Socialismo Nazionale un’ideologia da seguire. A questo punto però vedendo anche il simbolo di questo movimento socialista nazionale (gladio e martello incrociati) cosa pensano di hitler e di Otto Strasser (quest’ultimo vero socialista nazionale)? Chi aveva ragione secondo voi? La linea conservatrice di hitler o quella rivoluzionaria e anticapitalista? Voi da Socialisti Nazionali, quali dite di essere, cosa ne pensate?

  13. Alter ha detto:

    Nella succursale vaticana che è il Quirinale, il pio Cardinal Mattarella recita le sue quotidiane orazioni immigrazioniste:
    “Chiudere le porte di fronte a ‘queste masse di esseri umani’ che fuggono da guerre, fame ed oppressione, equivale a cancellare conquiste civili e sociali faticosamente raggiunte”.

    Ma ora è quasi Natale ed è decisamente tempo che il pio Cardinal Mattarella, passi dai buoni proponimenti – dalle profumate letterine di gesubambino, ai fatti concreti.

    Il sant’uomo apra la “Porta Santa” del Quirinale; 6.000 clandestini misericordiosamente ospitati nelle capienti sale del suo sfarzoso palazzo, sarebbero uno spettacolo “umanitario” grandioso.
    E i 2000 dipendenti del pio Cardinal Mattarella, avrebbero finalmente qualcosa da fare.

  14. Salutiamo Sempre La Vittoria ha detto:

  15. Alter ha detto:

    Renzi ha un piano operativo per trasformare l’Italia in un Libano disastrato?
    Renzi in visita in Libano:
    L’Europa prenda esempio da un Paese come il Libano che, a fronte di una popolazione di 4 milioni di abitanti, “accoglie con civiltà un milione e mezzo di rifugiati siriani”. Una lezione di civiltà per un’Europa che sull’accoglienza continua a deludere…

    Qualcuno a Palazzo Chigi informi Renzi su come è ridotto il suo meraviglioso “Modello immigrazionista” libanese.

  16. Alter ha detto:

    Come un secolo fà, il capitalismo finanziario – che allora aveva nei banchieri sionisti di rito usuraio giudaico, nei secolari imperi coloniali inglese e francese, e nel sorgente impero massonico liberista statunitense i suoi possedimenti – muove oggi le fila del caos programmato, dell’abbattimento degli Stati Nazione che non si piegano al disegno globalista del “Nuovo ordine mondiale”.

    Il “disegno” egemonico, per la presa del potere, del dominio geostrategico e finanziario del Mondo è rimasto inalterato.

    Un secolo fà, nel calor bianco della prima GM, si forgiavano le schiere di quegli Uomini Immensi che – in Italia ed in Germania – si opposero al nichilismo ipercapitalista, e al suo derivato finanziario stalinista.

    Accadrà ancora, inevitabilmente.
    E per quanto riguarda l’Italia, la rinascita in qualità di Nazione Sovrana, non potrà avvenire senza la completa distruzione delle attuali “istituzioni”.
    Le corrottissime “istituzioni” partitocratiche della repubblichetta collaborazionista, da settant’anni al servizio del Dominio finanziario e militare trans-Atlantico.
    Comprimi

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